Grazia Deledda
Grazia Deledda così scriveva all'uomo dei suoi sogni, il duca Stanis Manca, giornalista sardo come lei, prima di incontrarlo: «L'avverto che sono un tantino brutta».
Aveva paura: dopo aver flirtato per mesi con lui via lettera (nei limiti del pudore, siamo a fine '800) finalmente l'avrebbe incontrato. Le cose andarono malissimo, lui la respinse.
Un’umiliazione che si rivelò un colpo di fortuna per Grazia, che da quello smacco trasse la forza per lasciare la Sardegna per Roma, trovare un marito che l'amava al punto da lasciare il lavoro per divenirne l'agente e scrivere capolavori come Canne al vento, il romanzo che le valse il Nobel per la Letteratura, prima e unica italiana della storia, nel 1926.
Ascolta la storia della grande scrittrice nella decima puntata di F come Futura.